30 maggio 2017 – Trasformare i campi in boschi. Questo è ciò che hanno fatto le Cooperative Agricole Braccianti di Ravenna grazie al Programma di Sviluppo Rurale negli ultimi 20 anni, cambiando profondamente il volto del paesaggio rurale. Sono stati convertiti 830 ettari in boschi, siepi, stagni. Ri-naturalizzazioni incentivate dall’Unione Europea per contrastare il cambiamento climatico e ri-naturalizzare territori troppo antropizzati.
Oggi questi spazi sono utilizzati da una grande varietà di uccelli per riposare e nidificare. Ad esempio la pernice rossa negli ultimi anni ha esteso il proprio habitat nelle zone pianeggianti del ravennate. Questi nuovi boschi servono anche per migliorare la qualità dell’aria: assorbono grandi quantità di CO2, si stima che siano sufficienti ad abbattere sostanzialmente la CO2 emessa in una città come Ravenna ogni anno.
Entro i prossimi due anni però termineranno i contributi per mantenere queste attività, l’auspicio è che possano essere rifinanziate, pena un ritorno al regime agricolo di parte di queste.
Lo scadere di questi 20 anni è l’occasione per Promosagri, il consorzio che raggruppa le CAB, di fare il punto sulle azioni di miglioramento agro-ambientale.
Le CAB sono state “Pioniere” in questo campo, ma non solo: anche nel Biologico, fin dal 1992, quando ancora era un’attività poco conosciuta, avevano impegnato alcune superfici; negli ultimi anni le hanno incrementate e attualmente l’impegno Bio è pari a circa 1680 ettari. Questo comporta diversi benefici ambientali non utilizzando prodotti fitosanitari e fertilizzanti chimici, lasciando spazio a una gestione “naturale” delle colture.
Il terzo impegno cardine è la Produzione Integrata che prescrive un razionale utilizzo dei prodotti fitosanitari e dei fertilizzanti, promuovendo la buona pratica agricola; la superfici attualmente gestita in questa modalità sono 3.776 ettari.