Le CAB ravennati si aprono all’Europa con una importante collaborazione Italia-Germania

13 febbraio 2019 – Dal 4 al 7 febbraio una delegazione composta dai direttori di CAB, Promosagri e Legacoop Romagna ha visitato alcune tra le più importanti “Agrargenossenschafts”, cooperative agricole di conduzione terreni, nelle regioni della Turingia e della Sassonia.
La visita è stata organizzata grazie alla collaborazione con l’associazione nazionale delle cooperative agricole della Germania, la “Deutscher Raiffeisenverband”, che rappresenta gran parte delle quasi mille cooperative tedesche di conduzione terreni, che nella Germania orientale conducono 1,8 milioni di ettari. I numeri da soli dicono quanto questo tipo di cooperazione sia un fenomeno straordinario e assolutamente di primo piano.

Queste cooperative nascono nel dopoguerra a seguito delle politiche della DDR di collettivizzazione della gestione dei terreni, continuando poi a operare, rinnovandosi dopo la caduta del Muro di Berlino, fino ad oggi con successo, rappresentando un modello di impresa vincente.
Di dimensioni simili alle Cooperative Agricole Braccianti di Ravenna, hanno una base sociale mista composta da piccoli proprietari terrieri e lavoratori; esprimono un agricoltura prevalentemente estensiva, vocata alla zootecnia e alla produzione di energia verde.
Agronomia e modelli cooperativi con similitudini e differenze, ma alla fine è stato individuato un tema di lavoro comune per il futuro: la promozione del modello della “Cooperative Farm” in Europa e nella Politica Agricola Comune.

Un tipo di impresa agricola che merita il riconoscimento europeo, che oggi manca, per la sua capacità di gestire equamente l’economia agricola, sostenere le politiche ambientali, essere legata alla propria comunità.
La visita-studio, realizzata nell’ambito del programma “Scambi e visite” del Catalogo Verde del PSR dell’Emilia-Romagna, ha aperto un cantiere per stringere rapporti più stretti di collaborazione tra le associazioni e le loro cooperative, e per sostenere insieme la battaglia affinché l’Europa riconosca ruolo, peso e funzioni delle cooperative agricole di conduzione.

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