Le Cooperative Agricole Braccianti di Promosagri denunciano il caporalato in Romagna.

16 ottobre 2017 – «C’è grande preoccupazione nel mondo agricolo per il dilagare del fenomeno del caporalato in Romagna». Marcello Sanzani, presidente di Promosagri (che raccoglie le sette cooperative agricole braccianti di Ravenna) non usa mezzi termini per lanciare un allarme. «Fino a poco tempo fa nessuno avrebbe immaginato che anche nelle nostre zone si sarebbe diffusa questa modalità di sfruttamento che si pensava confinata a certe aree depresse del mezzogiorno. Purtroppo invece, come confermano le notizie che leggiamo sui giornali di questi giorni, è un fenomeno che dilaga in maniera allarmante anche nelle nostre terre. Noi cooperative braccianti, che ogni anno forniamo lavoro ai soci e dipendenti per oltre 12 milioni di euro, ci siamo sempre preoccupate della scrupolosa applicazione dei contratti sindacali e della messa in sicurezza di mezzi e lavoratori, anche sapendo che questo avrebbe comportato costi elevati. Oggi dobbiamo affrontare la concorrenza sleale di chi, sfruttando lavoratori non in regola, spesso stranieri, mette a rischio la loro salute e danneggia economicamente il sistema agricolo. Siamo favorevoli a norme come il DDL contro il caporalato approvato ieri dal parlamento, in cui si prevede l’eliminazione dei contributi pubblici a chi non è in regola. Sottolineiamo però che il testo della legge presenta dei limiti, infatti, non prevedendo una corretta gradualità nella applicazione delle sanzioni, rischia di penalizzare anche le aziende che lavorano seguendo le norme».

search previous next tag category expand menu location phone mail time cart zoom edit close