19 aprile 2017 – «Occorre diminuire il peso burocratico per le aziende che accedono Piano Assicurativo Agricolo nazionale, in gioco ci sono ampie quote di produttività del comparto agricolo.
Il sistema che nel 2016 ha visto tutelare più di 263 milioni di euro di produzioni agricole a Ravenna, è a rischio se non riesce a diventare in fretta facilmente accessibile». A lanciare l’allarme è Marcello Sanzani, presidente di Promosagri, il sodalizio delle Cooperative Agricole Braccianti.
«Il problema per le aziende locali è il proliferare delle informazioni richieste agli agricoltori, spesso duplicate, con conflitti tra sistemi informatici, mentre il ritardo nella liquidazione del contributo pubblico raggiunge i 18-24 mesi. Capita sovente– prosegue Sanzani – che un’azienda si trovi a fare le pratiche per l’assicurazione per l’anno in corso senza avere avuto modo di completare quelle degli anni precedenti!»
Da parte delle amministrazioni qualcosa si muove, nel frattempo, per il frumento duro: è stata introdotta la possibilità di aderire a una nuova tipologia di polizza denominata “a Ricavo”; attraverso la quale, oltre all’indennizzo sulle minori rese, si indennizzano le perdite relative alle oscillazioni del prezzo di mercato. Questo intervento, se pur apprezzato in quanto utile per il settore, non è di nessuna semplificazione per l’iter delle assicurazioni agevolate.
«Il sistema di assicurazioni agevolate delle attività agricole giustamente è riconosciuto dall’Unione Europea e dallo Stato come uno dei pilastri dell’agricoltura del futuro, ma in queste condizioni anziché evolvere farà passi indietro, contribuendo alla disgregazione del tessuto agricolo e alla dissipazione di preziose risorse europee.
Le difficoltà abnormi a stilare il Piano Assicurativo Individuale spingono sempre più aziende a valutare sistemi privati alternativi, indebolendolo. Serve il massimo impegno, politico e tecnico, per scongiurare questo pericolo».